Le storie dei più grandi di sempre hanno quasi tutte la stessa trama:
Le storie dei più grandi di sempre hanno quasi tutte la stessa trama: sofferenza e riscatto ma soprattutto un dono di Dio, in questo caso saper giocare a calcio. Perde il padre quando aveva 12 anni. La madre vende casa e il negozio di frutta e inizia a fare 3 lavori. Scartato al servizio militare per i piedi piatti e la caviglia sformata.
A quel punto non ti resta che giocare a calcio!
Ovvio, non tutti possono avere l’oro nei piedi.
A 5 anni era il più forte nel suo quartiere. A 7 anni saliva le scale con la spesa di casa e il pallone incollato in testa per acquisire equilibrio. A 9 anni giocava con quelli più grandi di lui di 5-6 anni e li ridicolizzava.
A 12 anni il suo torneo giovanile con l’#Ajax
Vic Buckingham allenatore della prima squadra si prese cura di lui, con uno specifico programma di rafforzamento: sacchetti di zavorra di quattro chili, ciascuno infilato nella giubba della tuta. Segnò 74 reti nel suo primo campionato ufficiale a livello giovanile.
Il resto è storia, nella leggenda tramutata in mito.
Calcio totale!
428 in gol in 752 partite.
Ha vinto tutto e avrebbe meritato di vincere di più. 3 palloni d’oro, quelli seri, no come li danno oggi a qualcuno.
Nessuno avrà mai più la sua visione di gioco, leadership, carisma, personalità, la sua tecnica negli spazi larghi. I suoi piedi, entrambi, no uno solo, di pura poesia.
Giocatore completo!
Quando lo racconto mi emoziono
Ecco chi era Johan
Roberto
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